lunedì 23 aprile 2007

Serie B o serie A2?

La 35ma giornata del campionato cadetto conferma il fascino di un torneo sempre più avvincente. Non si smentisce la Juventus, vera e propria squadra “ammazza campionato”,che davanti ad uno Stadio Olimpico gremito, travolge il Genoa con un secco ma non così scontato 3-1. Importantissimo risultato per il Napoli di Reja,che, in rimonta, supera di misura il Frosinone con una prestazione deludente dal punto di vista tattico e del gioco, ma entusiasmante sotto il profilo caratteriale. Rialza la testa il Piacenza, che dopo quattro sconfitte consecutive, riscopre il sapore dei tre punti di fronte al pubblico amico, contro un Crotone ormai avviato verso un’ amara retrocessione. Un deludente Rimini coglie in extremis il pareggio sul campo del Vicenza, guidato da un incredibile capitan Schwoch,autore di una rete da cineteca. Ne approfitta il Bologna, che ottiene la seconda vittoria consecutiva della gestione Cecconi,superando il Verona di Ventura per 2-0 e attestandosi come quarta forza del campionato,in attesa del risultato del Mantova di Mimmo Di Carlo. In chiave salvezza, importante vittoria dell’Arezzo sul campo del Pescara ,che permette ai toscani di abbandonare l’ultima posizione in classifica, condivisa precedentemente proprio con i biancoblù. Chiudono il quadro della giornata Spezia-Triestina 2-2, Treviso-Modena 1-1 e Brescia-Lecce 1-0. Lunedì i due posticipi, Cesena-Albinoleffe e Bari-Mantova.

Una fuga verso la seria A - La Juve saluta le sue compagne di avventura nell’ inferno della B e si avvia verso la strada ormai spianata della promozione. I ragazzi di Deschamps ancora una volta confermano, nel match clou della 35ma giornata contro il Genoa, la loro caratteristica principale: espressione massima di qualità di gioco contro le squadre che ti lasciano giocare. E proprio cosi è stato; una partita giocata bene dai rossoblu dell’ex bianconero Gasperini, ai quali si può imputare solo una regressione dal punto di vista del gioco,subito dopo l’1-0. Per il resto match giocato alla pari per buona parte del primo tempo dalle due squadre, e caratterizzato da un gol regolare annullato a Gasparetto,oltre che da un presunto calcio di rigore in favore del Genoa non visto dall’arbitro Morganti. Ospiti dinamici e aggressivi nei primi minuti, ma puniti dai solisti bianconeri, che confezionano il gol dell’1-0 grazie a Pavel Nedved; il raddoppio dei padroni di casa con Chiellini sul finire della prima frazione di gioco sembra tagliare le gambe ai rossoblu, capaci però di reagire accorciando le distanze, proprio nei minuti di recupero del primo tempo, e proprio con un ex bianconero, Marco Di Vaio. La ripresa sancisce il trionfo juventino con il 3-1 di Trezeguet,tornato al gol dopo un mese e mezzo su assist di un Zebina in versione trequartista. La Juve stacca quindi il Grifone di otto punti, mantenedo il Napoli a sette lunghezze e confermando la sua fame di serie A .I partenope,i sempre più convinti della propria forza, espugnano il campo di un temibile Frosinone grazie agli innesti di Trotta(autore del gol vittoria) e Inacio Pià nella ripresa, e scavalcano il Genoa in classifica, per un testa a testa che si annuncia imprevedibile. Una serie B cosi non si era davvero mai vista.

Giuseppe Capodicasa

domenica 15 aprile 2007

La Lazio frena: pareggio ad Ascoli

Dopo 90 minuti ad alta intensità, finisce due a due la sfida tra la Lazio, reduce da otto vittorie consecutive, e l’Ascoli, fanalino di coda della serie A.

PRIMO TEMPO. A fare la partita nella prima frazione di gioco sono gli uomini di Delio Rossi. Al 19’, sugli sviluppi di un calcio piazzato, Rocchi colpisce il palo, sulla cui ribattuta Stendardo segna, ma viene pescato in posizione irregolare. Un minuto dopo Rocchi approfitta di un errore della difesa bianconera e serve Pandev, che a tu per tu con Eleftheropulos prova il colpo ad effetto sprecando una buona occasione. Al 26’ altra occasione per la Lazio, ma Mauri, da posizione ravvicinata, calcia addosso al portiere dell’Ascoli. L’Ascoli si difende bene e in alcune circostanze riesce anche a rendersi pericoloso, come quando, al 32’, Soncin calcia di destro da fuori area sfiorando il palo della porta laziale.

SECONDO TEMPO. Nella ripresa parte bene l’Ascoli: al 4’ Soncin, con un gran tiro dalla distanza, costringe Peruzzi al miracolo, mentre al 10’ Guberti conclude un’azione personale calciando sull’esterno della rete. Al 12’ Stendardo, su calcio d’angolo di Ledesma, colpisce la traversa. Al 25’ un cross di Pesce trova la testa di Soncin, che batte Peruzzi, non impeccabile nell’uscita, per il vantaggio dei padroni di casa. Ma la Lazio reagisce e tre minuti dopo pareggia con Rocchi, bravo a raccogliere una respinta di Eleftheropulos. Al 31’ Di Biagio dalla distanza colpisce la traversa a Peruzzi battuto, la palla arriva a Bjelanovic, atterrato da Stendardo: espulsione per il difensore biancoceleste e calcio di rigore per l’Ascoli, che si porta nuovamente in vantaggio con l’esecuzione dal dischetto dello stesso Di Biagio. Pochi minuti dopo la squadra marchigiana sfiora la terza rete con un tiro dal limite di Boudianski ben parato dal portiere dei capitolini. La Lazio, seppur in inferiorità numerica, non si arrende e al 35’ Jimenez, da buona posizione, impegna severamente Eleftheropulos. A sei minuti dalla fine la squadra biancoceleste trova il pareggio, con il fantasista cileno che controlla di petto e scarica a rete sul lancio di Mudingayi. L’ultima occasione del match è per i bianconeri, ma una bordata di Boudianski è respinta da Peruzzi.

MALE IL CENTROCAMPO. Se la Lazio non è riuscita ad ottenere il non successo consecutivo, buona parte della colpe sono dei centrocampisti della squadra biancoceleste. Il peggiore in campo è stato Ledesma: l’argentino ha sbagliato una quantità innumerevole di palloni, rendendo inutili i tanti inserimenti dei compagni di squadra. Mauri, in calo da qualche settimana, ha disputato una delle peggiori partite di questo campionato, mentre anche Manfredini e Mudingayi, che stanno attraversando un periodo di buonissima forma, non hanno brillato. La musica è cambiata quando Delio Rossi ha deciso di gettare nella mischia Jimenez, che ha realizzato il gol del pareggio laziale.

BRAVO BRIGHI. Anche se nel nostro paese siamo abituati a criticare con estrema facilità i direttori di gara, stavolta è il caso di applaudire l’arbitro Brighi e i suoi assistenti, i quali non hanno sbagliato praticamente nulla nella partita del Del Duca. Nelle situazioni difficili, infatti, la terna arbitrale è sempre stata ineccepibile: il gol annullato a Stendardo nel primo tempo era irregolare; giuste le ammonizioni per simulazione a Soncin e a Bjelanovic, le cui cadute a velocità naturale avrebbero anche potuto trarre in inganno; esatta la decisione di dare il penalty all’Ascoli e la conseguente espulsione di Stendardo.

Andrea Pranovi
andrea.pranovi@libero.it

venerdì 13 aprile 2007

Spalletti: impara a masticare la gomma da Ferguson

Il Manchester ha battuto la Roma per 7 a 1 umilandola. La serata, però, non deve essere gettata nella sua interezza al cestino: si deve ripartire dagli errori (gravi in questo caso) per cercare di migliorarsi.
La squadra è apparsa lunga tra i reparti, in particolare i due centrocampisti mediani rispetto al resto dell'attacco, quando invece sarebbe stato auspicabile l'inserimento di un uomo in più in mezzo al campo a scapito di uno tra Willhemsonn o Vucinic (non all'altezza). A parziale scusante di Mister Spalletti, va detto che la panchina presente a Manchester era completamente priva di esperienza; un calciatore come Tommasi sarebbe ricuramente servito alla causa romanista.
La squadra ha fatto dei notevoli passi in avanti per quanto riguarda il comportamento disciplinare; sono diminuite le schiocchezze all'interno del rettangolo di gioco e il buon lavoro svolto da Spalletti è sotto gli occhi di tutti. Ma non va scambiato il sano fair play con la mancanza di agonismo: in 180 minuti il Signor Cristiano Ronaldo, la vera spina al fianco della Roma, non è mai stato contrastato dai difensori romanisti con un minimo di vigoria, alla "vecchia maniera", magari nella speranza di intimorirne la prestazione. Quanto detto è inaccettabile in una competizione come la Champins League, dove la fisicità è una componente essenziale, forse fondamentale, per avere la meglio sull'avversario.
La Roma è mancata in esperienza, quella che ha dimostrato il Milan contro il Bayern. Si è fatta intimorire dall'ambiente dell'Old Trafford e da una squadra di cui sono state esaltate le qualità migliori.
A Mister Spalletti, augurandogli di arrivare ad allenare la Roma per 20 anni, emulando il suo collega d'oltre Manica, diamo questo consiglio: "prenda lezioni da Sir Alex Ferguson, si faccia dire come si abbina la classe del cappotto Loden, alla masticazione del chewingum poco ortodossa (bocca aperta) durante i match...magari si faccia dire quale marca...probabilmente anche quella ha una storia !!".

Alberto Piperno

giovedì 12 aprile 2007

Champions League: avanti il Milan, fuori la Roma

ROMA ELIMINATA. Serata da dimenticare all’Old Trafford per la Roma. La squadra di Spalletti, dopo aver battuto il Manchester per due a uno nella gara d’andata, è stata travolta dagli inglesi nel match di ritorno: sette a uno il risultato finale. Il vantaggio dei padroni di casa arriva all’11’ minuto grazie a Carrick. Al 18’ arriva il raddoppio, firmato Smith, e 60 secondi dopo Rooney mette a segno il tre a zero. Prima della conclusione del primo tempo il Manchester cala il poker con la rete di Cristiano Ronaldo. Il talento portoghese apre anche le marcature nella ripresa, siglando al 4’ il quinto gol della squadra di Ferguson. Al 15’ seconda realizzazione personale di Carrick, per il sei a zero. Prima del settimo e ultimo gol del Manchester, messo a segno da Evra al 36’, la Roma va in rete al 24’ con una bella girata di De Rossi su assist di Totti. Per quanto riguarda la prova della formazione giallorossa vanno segnalate le prove insufficienti di Doni e Chivu. Male anche Wilhemson e Vucinic, in campo per rimpiazzare gli assenti Taddei e Perrotta, decisamente non all’altezza della situazione.

MILAN QUALIFICATO. Unica squadra italiana a rimanere in corsa per la Champions League è il Milan. La squadra rossonera ha superato per due reti a zero il Bayern Monaco in Germania, dopo che a San Siro i bavaresi avevano fermato il Milan sul due a due. Gli uomini di Ancelotti hanno gestito la gara con grande esperienza e nel giro di quattro minuti hanno annientato i padroni di casa: le reti sono arrivate infatti al 27’, con un sinistro dal limite di Seedorf, e al 31’, con Inzaghi che a tu per tu con Kahn non fallisce. Grande la prova di Clarence Seedorf, che oltre al gol del vantaggio è assistman nell’azione del raddoppio. Bene anche Dida, che sembra un altro rispetto a quello della gara di andata, e Nesta, il cui rientro sembra aver risolto i problemi difensivi del Milan.

PASSANO CHELSEA E LIVERPOOL. Tre semifinaliste su quattro sono inglesi. Oltre al Manchester passano anche Chelsea e Liverpool. I Blues, dopo una partita sofferta, hanno la meglio sul Valencia, dopo il pareggio per uno a uno dell’andata. Al Mestalla, i padroni di casa si portano in vantaggio al 32’ con Morientes, ma la squadra di Mourinho pareggia al 9’ della ripresa con Shevchenko, per poi realizzare il gol decisivo allo scadere con Essien. Il Liverpool, forte del tre a zero ottenuto la scorsa settimana in Olanda, si è imposto per uno a zero sul PSV Eindhoven, grazie a una rete di Crouch.

LE SEMIFINALI. Il 24 aprile si giocherà la prima semifinale tra il Manchester e il Milan all’Old Trafford, mentre il giorno successivo andrà in scena, a Londra, la sfida tutta inglese tra il Chelsea e il Liverpool. Le gare di ritorno sono in programma per il 1° e il 2 maggio.

COPPA UEFA. Se la Champions è dominata dalle squadre inglesi, a fare da padrone della Coppa Uefa sono invece le formazioni spagnole. Anche in questo caso sono tre le squadre della stessa nazione che hanno superato i quarti: si tratta dell’Osasuna, dell’Espanyol e del Siviglia, che hanno eliminato rispettivamente Bayer Leverkusen, Benfica e Totthenam. L’altra semifinalista sarà il Werder Brema, che ha sconfitto l’Az Alkmaar.
Andrea Pranovi

domenica 8 aprile 2007

Lazio, ottavo successo. Stendardo piega il Messina

LA PARTITA. La Lazio ottiene l’ottava vittoria di fila in campionato, dopo il successo in casa per uno a zero sul Messina. Il primo tempo si gioca a ritmi blandi, ma nel finale la squadra di Delio Rossi prende coraggio e sfiora il gol con Pandev, che con il sinistro sciupa una facile occasione. Allo scadere, su un cross dalla sinistra di Zauri, Stendardo colpisce di testa e batte il portiere siciliano Paoletti, regalando i tre punti alla Lazio. Nella ripresa, all’8’ il Messina si ritrova in dieci uomini per l’espulsione di Candela. La Lazio domina, ma non riesce a chiudere la partita, rischiando nel finale di subire il clamoroso pareggio messinese, ma Riganò, a pochi passi dalla porta di Peruzzi, calcia incredibilmente fuori.

COSA VA. Guglielmo Stendardo è l’uomo partita. Suo il gol decisivo, il secondo consecutivo in due partite. Oltre alla rete, il centrale della Lazio si è messo in mostra per l’ennesima prova di forza nel reparto difensivo, dopo che nei mesi precedenti sembrava essere ormai destinato per tutta la stagione alla panchina. Da elogiare anche la partita di Gaby Mudingay: lotta come un leone in fase di interdizione, corre per tutti i 90 minuti e prende più volte iniziativa nella costruzione dell’azione. Sorprendente anche la prova di Cristian Manfredini, che dopo anni di prestazioni insufficienti, sembra aver finalmente trovato la serenità e gli stimoli giusti.

COSA NON VA. Roberto Baronio, impiegato in mezzo al campo per far fronte all’assenza di Ledesma, ha perso l’occasione di conquistare la fiducia del tecnico e della tifoseria. La prova del centrocampista è stata infatti anonima a tal punto da far rimpiangere il giocatore argentino, vero e proprio neo della squadra biancoceleste. Altro giocatore in ombra nella partita dell’Olimpico è stato Stefano Mauri, che da qualche settimana appare fuori forma e molto lontano dai livelli che aveva raggiunto nel girone d’andata.

Andrea Pranovi

andrea.pranovi@libero.it

sabato 7 aprile 2007

Una grande Roma batte il Manchester

La Roma batte il Manchester per 2 a 1 nell’andata dei quarti di finale di Champions League. Avvio spumeggiante dei giallorossi che sin dai primi minuti della gara mettono in difficoltà la squadra di Alex Ferguson. L’episodio che cambia la partita è al 34’ minuto del primo tempo: Scholes finisce per la seconda volta sul taccuino dell’arbitro Fandel e lascia il Manchester in dieci. La Roma passa in vantaggio con Taddei sul finire del primo tempo. Nella ripresa il pareggio di Rooney. Grave ammonizione per Perrotta che, già diffidato, salterà il ritorno in Inghilterra tra una settimana. Vucinic prende il posto di uno spento Wilhelmson e dopo quattro minuti dal suo ingresso porta di nuovo in vantaggio la Roma. Ottimo Panucci nell’inedito ruolo di terzino sinistro, devastante Cristiano Ronaldo. Entra Saha nei Reds a rinforzare il reparto avanzato ma non cambia nulla. Tra una settimana il ritorno all’Old Trafford.

Marco Pinchera

venerdì 6 aprile 2007

Talk Radio Sport on air

Talk Radio Sport è finalmente in onda. Il 30 marzo 2007, infatti, ha avuto inizio su REF - Radio Enrico Fermi, la programmazione radiofonica del progetto OfficinaSdc.
Il 4 aprile è andata in onda la prima puntata di Talk Radio Sport, in cui si è parlato della grande sfida di Champions League Roma-Manchester, della partita del Milan del giorno prima e del momento di forma della Lazio.
I conduttori, Alberto Piperno e Andrea Pranovi, ringraziano gli ospiti della trasmissione, coloro che si sono occupati della parte tecnica e chiunque abbia ascoltato il programma.

A breve vi comunicheremo data e orario della prossima puntata di Talk Radio Sport.

Per ascoltare REF - Radio Enrico Fermi CLICCA QUI

Per interagire con Talk Radio Sport scrivi a talkradiosport@yahoo.it