Per buona parte degli italiani, la domenica pomeriggio rappresenta un momento di aggregazione intorno al mezzo televisivo per vedere i goal del campionato. Ore 18, tutti sintonizzati. Ma le immagini che sono andate in onda questa domenica appena trascorsa non avevano nulla a che vedere con il semplice gioco del calcio. Scene di violenza a Bergamo, assedio alla sede Rai di Corso Sempione a Milano, assalto al CONI a Roma (vicino allo stadio Olimpico) e alla caserma di polizia di via Guido Reni. Immagini che fanno pensare. Che fanno riflettere. E che fanno sorgere una domanda: ma il calcio che centra con tutto questo?
Domenica è morto Gabriele Sandri, un ragazzo romano di 26 anni che stava andando a Milano per seguire la sua squadra del cuore, la Lazio. Il fatto è accaduto intorno alle 9-10 di mattina, in un’area di servizio dell’autostrada del Sole, nei pressi di Arezzo. Ma le agenzie hanno battuto i primi flash intorno alle ore 13. Perchè questo buco informativo? Che c’è dietro? Si voleva forse nascondere la verità? Si attendono le prime voci ufficiali, e allora ecco arrivare il presidente della FIGC Giancarlo Abete, che giustifica la mancata sospensione di tutte le partite «per ordine pubblico». Il questore di Arezzo domenica sera - in un comunicato stampa dove non vuole che i giornalisti non facciano domande – parla di un «tragico errore». Altra domanda: perché i giornalisti non avrebbero dovuto fare domande? Io, se fossi stato lì, ne avrei fatte molte di domande!!!
Ieri è arrivato un nuovo comunicato del questore di Arezzo, che parla di «un proiettile sparato accidentalmente, ma sembrerebbe che il secondo sia stato sparato parallelamente al suolo, quindi ad altezza uomo». E allora comparando le dichiarazioni di domenica con le sue stesse di domenica, qualcosa non quadra, i conti non tornano, non c’è chiarezza.
Intanto il campionato si è fermato, ma domenica tutte le partite non dovevano iniziare. Che senso ha avuto far giocare Atalanta-Milan per cinque minuti nonostante il clima non consentiva il normale svolgimento di una semplice partita di calcio?
Domenica prossima resteranno fermi i campionati professionistici di serie B e di serie C (la serie A non avrebbe giocato per l’impegno della Nazionale in Scozia). Ma tutti ci chiediamo: che sta succedendo?
Marco Pinchera
Domenica è morto Gabriele Sandri, un ragazzo romano di 26 anni che stava andando a Milano per seguire la sua squadra del cuore, la Lazio. Il fatto è accaduto intorno alle 9-10 di mattina, in un’area di servizio dell’autostrada del Sole, nei pressi di Arezzo. Ma le agenzie hanno battuto i primi flash intorno alle ore 13. Perchè questo buco informativo? Che c’è dietro? Si voleva forse nascondere la verità? Si attendono le prime voci ufficiali, e allora ecco arrivare il presidente della FIGC Giancarlo Abete, che giustifica la mancata sospensione di tutte le partite «per ordine pubblico». Il questore di Arezzo domenica sera - in un comunicato stampa dove non vuole che i giornalisti non facciano domande – parla di un «tragico errore». Altra domanda: perché i giornalisti non avrebbero dovuto fare domande? Io, se fossi stato lì, ne avrei fatte molte di domande!!!
Ieri è arrivato un nuovo comunicato del questore di Arezzo, che parla di «un proiettile sparato accidentalmente, ma sembrerebbe che il secondo sia stato sparato parallelamente al suolo, quindi ad altezza uomo». E allora comparando le dichiarazioni di domenica con le sue stesse di domenica, qualcosa non quadra, i conti non tornano, non c’è chiarezza.
Intanto il campionato si è fermato, ma domenica tutte le partite non dovevano iniziare. Che senso ha avuto far giocare Atalanta-Milan per cinque minuti nonostante il clima non consentiva il normale svolgimento di una semplice partita di calcio?
Domenica prossima resteranno fermi i campionati professionistici di serie B e di serie C (la serie A non avrebbe giocato per l’impegno della Nazionale in Scozia). Ma tutti ci chiediamo: che sta succedendo?
Marco Pinchera
Nessun commento:
Posta un commento